La tradizione calabrese della monumentale Pasta al forno: una delizia dai sapori unici!

Pasta al forno

L’identità culturale di una regione, per quanto molto articolata quando ci si imbatte in territori antichissimi come la Calabria, si riverbera anche nelle tradizioni gastronomiche. Nei piatti tipici è sempre evidente il riflesso delle stratificazioni identitarie che hanno modellato, nei secoli, la civiltà di un popolo o di una porzione ben individuabile di popolazione. Sono davvero tante le specialità gastronomiche calabresi, ereditate dalla dimensione agro-pastorale o da quella marinara, che possono essere annoverate nel “dna” della Calabresità. Si pensi alla famosa “Pasta al forno”, declinata nei vari dialetti dal Reggino al Cosentino (Pasta ’o furnuPasta chjina; ecc.). La “Pasta al forno” è tipica della domenica calabrese o dei giorni di festa, ed è il piatto più comune per arricchire le scampagnate (oggi si dice picnic importando un termine anglosassone che però significa ben altro) della Pasquetta o del Ferragosto. Non esiste una ricetta “registrata” e “codificata” della “Pasta al forno”, ma le varianti sono minime e spesso dettate da consuetudini familiari o molto locali. L’evoluzione del piatto, che un tempo si realizzava usando addirittura i carboni ardenti poggiati sul coperchio, è andata di pari passo con la modernizzazione della vita quotidiana (cucine a gas ed elettriche, pentole e teglie di varie forme e materiali, ampia disponibilità di vari prodotti alimentari conservati…). Sostanzialmente, però, ingredienti e ricetta sono rimasti piuttosto stabili: per la pasta si usano penne (lisce o rigate) o tortiglioni, o altre forme sempre corte; salsa di pomodoro o ragù; salsiccia più o meno piccante; provola o caciocavallo; uova sode; polpettine fritte; pecorino o grana grattugiati. Sapori e profumi indescrivibili. Piatto apparentemente semplice, ma da realizzare con tutta la cura e il tempo necessari, perché è nei particolari che si nasconde il segreto di una riuscita eccelsa. La si può consumare appena uscita dal forno, o anche la sera o il giorno dopo. Durante le scampagnate la si lasciava riposare 4-5 ore, tra cottura, viaggio e attesa del pranzo. Una delizia per il palato. Un piatto unico e nutriente. La superficie della “Pasta al forno” è in genere molto cotta o abbrustolita, diventando la parte più contesa. La si accompagna con vino rosso, la si mangia con lentezza e in gruppo, raramente non si assiste alle richieste di sostanziosi “bis”. Identità calabrese!

Di Redazione Grand Terroir