La Podolica è una razza bovina antica che, anche in Calabria, così come in altre regioni del Sud Italia (Puglia, Molise, Basilicata…), viene allevata prevalentemente allo stato brado. La Podolica è soggetta tra l’altro alla transumanza lungo percorsi che, risalendo fiumi e torrenti, collegano dai tempi più antiche le pianure e le coste all’alta collina e alla montagna. La Podolica è caratterizzata da una colorazione grigia che vira verso lo scuro in alcune aree del mantello (in particolare collo e coscia, ma esistono individui maschi, ad esempio, quasi completamente neri o grigi). Gli allevamenti di podoliche si prestano a una duplice attitudine: ottima carne e latte dalle grandi proprietà organolettiche (si assaggi un caciocavallo di latte podolico per provare sensazioni gustative uniche!). Il patrimonio genetico della razza, il suo quotidiano libero deambulare in libertà, il nutrimento grazie a decine e decine di erbe ed essenze mediterranee fanno sì che alla carne podolica sia riconosciuta un’elevatissima qualità sia dal punto di vista organolettico sia nutrizionale. La carne di Podolica, però, va saputa macellare e trattare, a cura di mani esperte, ed anche in cucina pretende specifiche conoscenze. Nei secoli passati la Podolica aveva anche attitudine da lavoro nei campi. La modernizzazione della vita agricola fece correre il rischio di estinzione di questa varietà di bovino, ma nel tempo, anche grazie all’intervento di specifici finanziamenti pubblici, sono numerosi gli allevatori che, con passione e determinazione, ne garantiscono la sopravvivenza. La razza podolica è molto resistente, anche alle temperature più rigide, si adatta alle aree interne più marginali e scoscese (in sintonia con la prevalente filosofia della sostenibilità). I vitelli destinati alla produzione di carne possono essere soggetti a periodi di ingrasso con integrazione della tradizione alimentazione.